Paola Caridi, Carlo Cottarelli, Paolo Di Paolo, Domenico Iannacone, Telmo Pievani, Giovanni Storti… Con la consulenza scientifica e la conduzione di Mario Tozzi, la direzione condivisa con Carlo Bruni, Mauro Mastrototaro e Viviana peloso, il festival 42GRADI, a Bisceglie, dal 24 al 28 luglio, dopo essere stato annunciato da Stefano Mancuso lo scorso 22 giugno, aggiunge una giornata alla sua consueta programmazione e per il suo quinto atto, propone una schiera di ospiti di grande prestigio, invitati a riflettere su temi e problemi che riguardano la sostenibilità, stavolta tenendo in particolare considerazione il fattore economico, riassunto da una domanda emblematica: QUANTO CI COSTA?
Quando parliamo di economia ci riesce spontaneo associarla a qualcosa d’imperscrutabile, di lontano dalla nostra quotidianità, eppure quando selezioniamo un rifiuto destinandolo al riciclo, animiamo quella che comunemente si definisce economia circolare e dunque sostenibile, così come, quando restiamo indifferenti al supermercato di fronte al triplo incarto con cui ci porgono la nostra mozzarella, contribuiamo alla crescita del peso economico dovuto alla gestione di quel rifiuto. Fattore che, paradossalmente, contribuisce alla crescita del nostro Prodotto Interno Lordo.
E quando parliamo di finanza poi? Finanza è un termine che proprio ci spaventa: una trappola pronta a catapultarci in un mondo oscuro e cinico, da cui meglio tenersi lontani. E non senza ragione. I suoi più comuni protagonisti infatti, indifferenti alle conseguenze materiali che possono produrre, esercitano un potere di gran lunga superiore a quello degli Stati, capace di sottrarsi al vincolo di confini e regole e di trovare il proprio senso in aspetti deleteri, compresi i disastri naturali e le guerre. Ma è per queste ragioni che la finanza e l’economia ci riguardano ed è per questo che abbiamo scelto d’indagarne gli aspetti problematici e le qualità che possono esprimere se associate al nostro obiettivo: quello della sostenibilità.
Perché – e proveremo a dimostrarlo nel modo più chiaro e semplice – ci possono essere una finanza etica e un’economia sostenibile: un’economia in grado di farci vivere meglio, di aiutare le società, il lavoro, le imprese, di promuove relazioni positive, di sostenere la pace, un uso meno dissennato del pianeta e un’idea diversa di convivenza.
Dedicheremo le nostre cinque giornate al perverso rapporto che collega finanza e guerra, ma anche alle molte vie praticabili per trasformare lo sfruttamento dei terreni in buona agricoltura. Parleremo di economia domestica, delle opportunità che ogni fragilità nasconde, delle comunità energetiche e di quanto può fruttare la sottrazione piuttosto che la somma dei consumi. Ci confronteremo sui principi ispiratori e sulle buone pratiche che hanno generato, per promuovere un’altra visione del mondo e una rotta diversa da intraprendere che ci educhi alla pace.
E ci sarà La Classe con noi: ragazzi e ragazze da tutta l’Italia, esito di una call nazionale, che incontreranno imprese ed esperienze virtuose, comporranno paesaggi sonori grazie al laboratorio condotto dagli artisti di Molom, e seguiranno gli incontri in programma, ogni giorno, alle 19,00 e alle 21,00, tutti ad ingresso gratuito, alle Vecchie Segherie Mastrototaro o sulla gradinata adiacente, a Bisceglie.
Un’iniziativa realizzata da Linea d’Onda, Vecchie Segherie Mastrototaro, sistemaGaribaldi, Consorzio Nazionale Rilegno e sostenuta da: Regione Puglia, PugliaPromozione, Comune di Bisceglie, Banca Etica, Megamark, Manzi Marmi, Tersan Puglia, C.A.V. edilizia per l’ambiente.