Ufficialmente iniziato l’atto quinto di 42 Gradi: «Quanto ci costa un viaggio in aereo da una parte all’altra del mondo? Quanto ci costa un’assunzione regolare? Quanto ci costa fare la guerra? Quanto ci costa comprare su Amazon? Siamo sicuri che un’amministrazione risparmi quando decide di tenere chiuso un parco?» ha introdotto Viviana Peloso, libraria delle Vecchie Segherie Mastrototaro, «si può sperare che grazie alle virtuose collaborazioni come quella tra cittadini, associazioni, istituzioni, si possano cambiare le sorti, invertire la rotta e provare a rendere questo un mondo più etico, sostenibile, abitabile?». Una prospettiva condivisa anche dal cavaliere Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di investire nella cultura e nei libri.
L’interrogativo che ci accompagna quest’anno – quanto ci costa? – diventa il motore di una nuova sezione del festival: un prologo. Paolo Di Paolo ha dialogato con i finalisti del Premio Fondazione Megamark: Nicolò Moscatelli con I calcagnanti (La Nave di Teseo), Saba Anglana con La signora Meraviglia (Sellerio), Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa) rappresentato dall’editore Giovanni Turi, Andrea Bazzanini con L’ultima stagione (Oligo) rappresentato dall’editor , e Greta Olivo con Spilli (Einaudi) in collegamento da remoto.
Cinque esordienti, ciascuno ha provato a raccontare la genesi del proprio romanzo, partendo proprio dagli incipit, magistralmente letti e interpretati dall’attrice Nunzia Antonino, e da lì si è arrivati al potere e l’importanza dell’immaginazione, letteraria e oltre. «Quanto ci costa un paese che legge poco, o che immagina poco?» chiede Di Paolo agli scrittori e scrittrici sul palco, «i libri sono un alimento fondamentale per allenare il potere dell’immaginazione, che ci rende capace di vedere mondi possibili e di conseguenza migliorare quello in cui viviamo».
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