«Ci si dovrà sottoporre alla fatica dell’intreccio assai complicato tra misure sociali, culturali, aspetti economici, legislativi, amministrativi, scientifici e ambientali. Non esiste il colpo grosso, l’atto liberatorio tutto d’un pezzo che possa aprire la via verso la conversione ecologica: i passi dovranno essere molti, il lavoro di persuasione da compiere enorme e paziente»
Alexander Langer (Vipiteno, febbraio 1946 – Firenze, luglio 1995)
C’è una data di scadenza su ogni cosa.
Sui pomodori, certo. Sul tonno, sulla confezione di biscotti dimenticata in fondo al mobile. Ma anche su ciò che consumiamo senza accorgerci che stiamo finendo il tempo.
DA CONSUMARSI ENTRO… è un’espressione che conosciamo bene e che abbiamo adottato per rammentare l’urgenza, laddove, incredibilmente, non fossero sufficienti i 42 gradi di temperatura, gli smottamenti del mondo e quelli dell’umanità che scriteriatamente lo abita.
Il tema è il cibo (e tutto quello che ci sta dentro). L’alimentazione è un atto quotidiano, privato, banale. Ma anche politico, collettivo, planetario. Comprare un prodotto e – perché no – farselo recapitare a casa, comporta una scelta e scegliere significa conoscere, distinguere: un esercizio difficile in un tempo vocato all’indifferenza. Quell’indifferenza “indispensabile” per non smettere d’inforchettare mentre sui monitor di casa scorrono le immagini di un qualche bombardamento. Langer ci ricorda che è faticoso ma necessario, complesso ma possibile cambiare. Cambiare e rifiutarsi – per iniziare una volta a settimana? – di acquistare un prodotto “conveniente” o “attraente” che trascura la nostra salute, quella di chi lo lavora e in definitiva quella del mondo, avvicinandone la scadenza.

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Mercoledì 23
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Giovedì 24
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Venerdì 25
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Sabato 26
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Domenica 27
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Mostra – Abbecedario degli alberi e di una lianosa
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Il loro grido è la mia voce
ore 20.00 | 42 Scalini
PROLOGO
con Marco Ranieri
IL GUSTO DELLA PAROLA
Paolo Di Paolo con i finalisti del Premio Fondazione Megamark – Incontri di Dialoghi
Letture a cura di Valerio Aprea
Abbiamo chiesto a Marco Ranieri, uno degli animatori del progetto Avanzi Popolo 2.0, dedito alla prevenzione e al contrasto dello spreco alimentare, a favore di una comunità solidale attenta alle esigenze degli ultimi, d’introdurci al tema di questa edizione, a partire dalla propria esperienza. Sarà poi Paolo Di Paolo a condurre l’ormai consueto dialogo con i finalisti del Premio Fondazione Megamark – incontri di dialoghi. Un viaggio nel sapore della scrittura di cinque nuovi autori, assistito dalle letture di Valerio Aprea.
Paolo Di Paolo
Scrittore e giornalista romano, autore di romanzi e testi per bambini tradotti in tutta Europa. Tra i suoi lavori, racconti nati da dialoghi con grandi nomi della letteratura e della cultura italiana. Ospite fisso su RaiRadio3 con il programma La lingua batte, Paolo porta la narrazione e la riflessione culturale anche nel mondo del cibo, raccontando storie che sanno nutrire mente e cuore.
Valerio Aprea
Un ingrediente raro nel piatto della scena italiana: Valerio Aprea è un attore dallo stile inconfondibile, capace di passare con naturalezza dal teatro al cinema, fino alle serie tv più amate. Ha lavorato con autori come Mattia Torre, diventando voce e volto di monologhi ormai cult, e ha preso parte ad alcune delle produzioni più rilevanti degli ultimi anni. Ironia, ritmo e profondità: tre qualità che lo rendono un sapore difficile da dimenticare.
Marco Ranieri
Marco Ranieri, co-fondatore del progetto Avanzi Popolo 2.0, progetto di prevenzione e contrasto allo spreco di cibo che lavora alla costruzione di una comunità più solidale che si prende cura degli ultimi, che valorizza le risorse latenti e che cerca di adottare, nella vita di ogni giorno, comportamenti civici e scelte virtuose di produzione e consumo alimentare.
ore 18.30 | Vecchie Segherie Mastrototaro
ABBECEDARIO DEGLI ALBERI E DI UNA LIANOSA
incisioni di Antonio Bernardoni
Un tempo, per imparare a leggere, servivano poche cose: un abbecedario, una panchina di legno, e magari la storia di un tronco che diventava burattino. Questo alfabeto visivo nasce da lì, dal desiderio di raccontare gli alberi – veri e immaginari – come si raccontano le storie ai bambini: con le mani sporche d’inchiostro e lo stupore di chi scopre il mondo, lettera per lettera.
La mostra rimarrà visitabile durate i giorni del festival dal 24 al 27 luglio, negli orari di apertura della libreria: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.
Antonio Bernardoni
Paesaggista e artista visivo, intreccia natura e arte in opere che raccontano territori e visioni. Dopo una lunga stagione all’acquerello, dal 2015 sperimenta tecniche di incisione e illustrazione tra Bitetto e Revere (MN), dove le sue abitazioni diventano botteghe a cielo aperto. Ispirato da Klee e dal paesaggio che cambia, costruisce ogni pezzo come fosse una pianta: da seminare, far crescere e lasciare al mondo.
ore 19.00 | Terrazza Vecchie Segherie Mastrototaro
BELLO. BUONO. GIUSTO?
con Yvan Sagnet e Erminia Rizzi
Dietro un prodotto a prezzo stracciato c’è spesso un sistema di sfruttamento fondato su manodopera senza tutele, producendo nel 2025 nuove forme di schiavismo.
Yvan Sagnet
Ingegnere camerunense e attivista, Yvan Sagnet è noto per la sua lotta contro il caporalato in Puglia. Fondatore dell’associazione NO CAP, ha promosso il primo sciopero dei braccianti migranti in Italia e contribuito all’introduzione del reato di caporalato. Nel 2017 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nella tutela dei diritti dei lavoratori agricoli.
Erminia Rizzi
Esperta in diritto dell’immigrazione e asilo, operatrice legale e socia ASGI . Nel 1998 cofondatrice dell’ass GLR di Bari da allora attiva per i diritti delle e dei cittadini stranieri
ore 21.15 | 42 Scalini
SOVRANISMO ALIMENTARE
con Alberto Grandi
Un invito a ripensare le nostre certezze: la cucina italiana non è un patrimonio immutabile, ma una narrazione soggetta a marketing, migrazioni e adattamenti sociali. Il mito della “tradizione” rischia di finire per diventare bandiera di una sovranità alimentare che difende i tortellini come se fossero confini di Stato.
Alberto Grandi
Storico del cibo e professore all’Università di Parma, Grandi esplora la cucina italiana dal Medioevo a oggi. Autore di bestseller come Denominazione di Origine Inventata e Parla mentre mangi, porta al Festival 42Gradi uno sguardo approfondito sulle radici e le storie dietro il nostro modo di mangiare.
GOLA
di Mattia Torre, con Valerio Aprea
Tra ironia e amarezza, Gola racconta con precisione chirurgica un’Italia che ingurgita, consuma e dimentica. Un monologo che fa ridere, pensare, e – inevitabilmente – venire un po’ di mal di stomaco.
ore 19.00 | Terrazza Vecchie Segherie Mastrototaro
POVERO CIBO
con Andrea Segrè e Ilaria Pertot
Nonostante in Italia l’alimentazione occupi una parte importante della narrazione collettiva e dell’economia, il cibo sta perdendo progressivamente il suo valore, lasciandoci sostanzialmente indifferenti di fronte a tanto spreco. Se la povertà economica corrisponde spesso alla povertà alimentare, la cultura resta un fattore decisivo: urge una seria rieducazione.
Andrea Segrè
Agronomo ed economista, professore ordinario all’Università di Bologna, dove insegna Economia circolare e politiche per lo sviluppo sostenibile. Da anni studia e si batte contro lo spreco alimentare, promuovendo soluzioni concrete per ridurre gli sprechi e valorizzare il cibo.
Ilaria Pertot
Professoressa ordinaria di Patologia vegetale all’Università di Trento, dove dirige il Centro Agricoltura Alimentare e Ambiente. È esperta di malattie delle piante e di sistemi agricoli sostenibili, con un focus su come tutelare le colture in modo rispettoso per l’ambiente. La sua ricerca si concentra su soluzioni innovative per ridurre l’uso di pesticidi e migliorare la sicurezza alimentare.
ore 21.15 | 42 Scalini
MORIRE DI FAME
introduzione di Nabil Bey Salameh, e dialogo fra Corrado De Benedittis e S.E. Franco Moscone
Il cibo può essere cultura, incontro, identità. Ma in tempo di guerra diventa anche arma: togliere pane, acqua e terra è un modo per spezzare intere comunità.
S.E. Franco Moscone
S.E. Franco Moscone dal 2018 è arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. È anche Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza e Direttore Generale dell’Associazione Internazionale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio. Ha preso posizioni di forte denuncia contro le ingiustizie sociali e le violazioni dei diritti umani in particolare nella Striscia di Gaza e in Palestina.
Nabil Bey Salameh
Nabil Salameh, noto semplicemente come Nabil, è un cantautore e giornalista palestinese naturalizzato italiano fondatore del gruppo Radiodervish e Al Darawish. Dal 1998 al 2007 ha lavorato come corrispondente in Italia per l’emittente internazionale Al Jazeera.
Corrado De Benedittis
Sindaco di Corato ed educatore, Corrado De Benedittis crede nel valore della partecipazione come ingrediente principale per una comunità consapevole. Lavora per costruire una politica più vicina alle persone, capace di ascoltare, includere e nutrire il futuro.
ore 19.00 | Terrazza Vecchie Segherie Mastrototaro
FAME D’AMORE
con Leonardo Mendolicchio e Nick Difino
Cosa succede quando il cibo smette di essere nutrimento e diventa ossessione, ansia, vergogna? I disturbi dell’alimentazione parlano con il corpo, ma affondano le radici nell’anima, nelle relazioni, nel mondo che ci plasma.
Leonardo Mendolicchio
Leonardo Mendolicchio, medico psichiatra specializzato in disturbi del comportamento alimentare, dirige il reparto di Riabilitazione DCA all’Ospedale San Giuseppe – Piancavallo e collabora con numerosi centri specializzati in Italia. Esperto nella diagnosi e nel trattamento integrato di anoressia, bulimia e obesità psicogena, offre una prospettiva clinica e psicoanalitica sul delicato rapporto tra mente e nutrizione.
Nick Difino
Food performer, formatore, autore e conduttore televisivo, Nick Difino è stato co-produttore e ospite di Cactus-basta poca acqua – il podcast condotto da Concita De Gregorio e Daniela Amenta, in cui faceva incursioni nel mondo del cibo del futuro. Noto per il suo approccio innovativo alla cultura del cibo, ha collaborato con il Future Food Institute partecipando a numerosi hackathon sul tema dell’alimentazione sostenibile tra Bologna, Londra e San Francisco. Nel 2018 ha ricevuto il City of Food Master Award per l’innovazione nella comunicazione del cibo. Ha condotto Vegetale su Gambero Rosso Channel, oggi dirige e conduce MeD su Telenorba.
ore 21.15 | 42 Scalini
CONOSCO I MIEI POLLI?
con Sabrina Giannini
e Giulio Apollonio
Tra pubblicità ingannevoli, allevamenti intensivi e slogan rassicuranti, è diventato sempre più difficile sapere davvero cosa stiamo mettendo nel piatto. Le etichette raccontano storie parziali, mentre la realtà del cibo spesso si consuma lontano dagli occhi e dalla coscienza.
Sabrina Giannini
Giornalista d’inchiesta, ha dedicato la carriera a raccontare cosa c’è dietro ciò che mettiamo nel carrello. Dopo anni a Report, dove ha firmato alcune delle inchieste più scomode e premiate del programma, ha creato Indovina chi viene a cena, trasmissione che indaga l’impatto dei sistemi alimentari sull’ambiente, sulla salute e sui diritti. Dalle oche maltrattate ai suini imbottiti di antibiotici, ha mostrato cosa si nasconde dietro le etichette. Al Festival 42Gradi arriva con dati, storie e una certezza: il cibo non è solo ciò che mangiamo, è anche ciò che scegliamo di sapere.
Giulio Apollonio
Giulio Apollonio è un visionario contadino del futuro, creatore del progetto Uovo Perfetto, dove le galline non sono produttrici ma protagoniste. Nel suo parco non si calcola la resa, ma l’equilibrio tra natura, tempo e vita. Ogni uovo racconta una storia di libertà, cura e biodiversità. Rifiuta le logiche dell’allevamento industriale per costruire un ecosistema che somiglia più a una fiaba che a un’azienda. Porta con sé l’idea che l’utopia, in fondo, è solo realismo con più coraggio.
ore 11.00 | Carruba Garden
TERRA BRUCIATA
con Stefania Divertito, modera Gianmarco Antifora
La Natura non muore mai in silenzio. Ogni fiume avvelenato, ogni bosco raso al suolo, ogni costa cementificata è una denuncia a cielo aperto. Ma siamo talmente abituati al rumore da non sentirla più.
L’ambiente non è solo una risorsa, ma un soggetto con diritti e voce propria.
Stefania Divertito
Giornalista scientifica con oltre 20 anni di esperienza, specializzata in comunicazione ambientale e diritti. Ex capo ufficio stampa del Ministero della Transizione Ecologica, autrice di documentari e inchieste su ambiente e salute. Stefania porta al Festival 42Gradi la sua passione per dare voce a chi subisce i danni ambientali, puntando su educazione, trasparenza e dialogo tra istituzioni e cittadini.
ore 19.00 | Terrazza Vecchie Segherie Mastrototaro
L’INTELLIGENZA DEL SUOLO
Gianni D’Alena introduce Paolo Pileri e Tiziana Colluto
La terra sotto i nostri piedi sembra muta, ma registra tutto: l’avidità, l’indifferenza, la speculazione. E intanto si impoverisce, si spopola, si spegne. Un dialogo che scava – letteralmente – per capire cosa stiamo perdendo e come possiamo (ri)piantare futuro.
Paolo Pileri
Paolo Pileri insegna Pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano. Si occupa da sempre di suolo, consumo di suolo ed effetti ambientali ed ecologici. Oltre a questo si occupa di Lentezza e pianificazione di linee lente ciclabili e camminabili.
Tiziana Colluto
Giornalista professionista, Tiziana Colluto si è sempre occupata di inchieste nel campo ambientale, affaristico e criminale per diverse testate locali e nazionali. È specialista in comunicazione nella pubblica amministrazione. Ha co-fondato l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino di Castiglione d’Otranto, di cui è presidente, e il festival Notte Verde: un esperimento comunitario per ridare voce e dignità a terre abbandonate, paesi marginali e agli ultimi.
Gianni D’Alena
Pacifista convinto (Pax Christi), divulgatore della finanza etica (componente GIT BA-BAT di Banca Etica), attivatore di esperienze nel circuito del commercio equo e solidale e dell’agricoltura biologica.
ore 21.15 | 42 Scalini
VICINI, PER LA FINE DEL MONDO
Antonio Decaro e Mario Tozzi
Cosa significa prendersi cura, davvero? Di una città, di una comunità, di un intero pianeta? Antonio Decaro lo fa partire dal basso, da un marciapiede rotto, da un lampione spento, da un gesto di prossimità che diventa politica. Mario Tozzi, invece, guarda dall’alto: il suolo che si sgretola, le risorse che finiscono, l’estinzione che avanza a fari spenti.
La resa non è un’opzione: rompere con un passato di arroganza e incuria, scegliere un domani diverso e rinnovare il nostro patto con l’ambiente.
Antonio Decaro
Ingegnere di formazione, ex Sindaco di Bari e oggi Parlamentare Europeo, guida la Commissione per l’Ambiente, il Clima e la Sicurezza Alimentare. Da anni impegnato a mettere la sostenibilità al centro delle politiche pubbliche, lavora per trasformare le sfide ambientali in opportunità concrete, con un’attenzione speciale a città, clima e sicurezza alimentare.
Mario Tozzi
Geologo del CNR e divulgatore scientifico, autore e volto televisivo noto per rendere la scienza accessibile. Curatore della parte scientifica del Festival 42Gradi, porta passione e chiarezza sui temi ambientali e del cibo.
dal 24 al 27 | Salone delle Vecchie Segherie Mastrototaro
ABBECEDARIO DEGLI ALBERI E DI UNA LIANOSA
incisioni di Antonio Bernardoni
Un tempo, per imparare a leggere, servivano poche cose: un abbecedario, una panchina di legno, e magari la storia di un tronco che diventava burattino. Questo alfabeto visivo nasce da lì, dal desiderio di raccontare gli alberi – veri e immaginari – come si raccontano le storie ai bambini: con le mani sporche d’inchiostro e lo stupore di chi scopre il mondo, lettera per lettera.
Tra memoria scolastica e incisioni linoleografiche, le opere di Antonio Bernardoni trasformano un materiale semplice e resistente – il legno – in racconto, in paesaggio, in impegno. Un invito a leggere la natura come una creatura viva, da custodire e rigenerare. Anche così si impara il consumo consapevole: ricominciando da ciò che cresce lento, da ciò che non scade.
La mostra rimarrà visitabile durate i giorni del festival dal 24 al 27 luglio, negli orari di apertura della libreria: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.
Antonio Bernardoni
Paesaggista e artista visivo, intreccia natura e arte in opere che raccontano territori e visioni. Dopo una lunga stagione all’acquerello, dal 2015 sperimenta tecniche di incisione e illustrazione tra Bitetto e Revere (MN), dove le sue abitazioni diventano botteghe a cielo aperto. Ispirato da Klee e dal paesaggio che cambia, costruisce ogni pezzo come fosse una pianta: da seminare, far crescere e lasciare al mondo.
Ogni incontro sarà aperto dalla lettura di una poesia tratta dal libro “Il loro grido è la mia voce”, antologia di autori palestinesi in gran parte composta a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, messa in voce dall’attrice Nunzia Antonino.
Per promuovere l’iniziativa di Fazi Editore che destina una quota di 5 euro per ogni copia venduta ad EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza.